martedì 29 aprile 2014

Ma ve l'hanno detto per chi votate?


La prima pagina del Giornale di domenica 27 aprile 2014 recitava così:

Se non dovesse essere sufficientemente chiaro il titolo, ribadiamo la prima parte del sommario Il Cavaliere parla dei lager e l'eurosinistra si scatena per nascondere la posta in gioco: dire basta alla Merkel.

Dunque, sorvoliamo sul fatto che al momento è più corretto definire Berlusconi ex Cavaliere, dati gli eventi che lo stesso house organ ha riportato naturalmente con toni diversi dall'arcirivale Fatto quotidiano.

Sorvoliamo pure sull'ennesima infelice uscita in tema di olocausto ("per i tedeschi i lager non sono mai esistiti), che ormai rientra nel novero dell'ampia collezione in merito, sottocategoria di una serie di sparate di cui s'è perso il principio e non si vede ancora la fine.

Soffermiamoci sul dire basta alla Merkel. Un traguardo che un po' tutti i partiti in lista alle prossime europee vogliono intestarsi. Sovente con poco diritto al farlo. Ma nel caso di Forza Italia...

Dal sito del Partito popolare europeo


Questi sono i partiti italiani che, nel Parlamento europeo, siedono nei banchi del Partito popolare europeo. Fa riferimento alle elezioni del 2009. Era un'epoca fa, quando esisteva il Popolo della libertà e non ne erano fuoriusciti nemmeno i Fratelli d'Italia che, quelli sì, hanno annunciato l'abbandono di codesta casa. Ma il nuovo-vecchio partito di Berlusconi non risulta voglia fare altrettanto e quindi condivide e condividerà gli scranni della Cdu della Merkel.

Dal sito del Partito popolare europeo

Non solo. Il nome che campeggia in alto a destra (quello di Jean Claude Juncker "rigorista" europeo che manco Johan Cruijff), come a tutt'oggi pare sapere un elettore su dieci o giù di lì, è quello del candidato presidente della commissione europea sostenuto da tutto il Ppe. La cui campagna elettorale è stata lanciata qui:


Al meeting della Cdu del 5 aprile. Accanto proprio a frau Merkel e, alla loro sinistra, David McAllister (a dispetto del nome, assolutamente tedesco e attuale governatore della Bassa Sassonia).

Juncker si è detto disgustato dalle parole di Berlusconi. E lo ha invitato a scusarsi con i tedeschi e i sopravvissuti all'Olocausto. Dovesse essere eletto, comunque, lo sarà anche con i voti di Forza Italia. La politica ha ragioni che noi umani non riusciamo a comprendere. Forse occorrerebbe essere un po' (tanto) strabici, per seguire i doppi binari sui quali si sviluppano fini strategie.

venerdì 25 aprile 2014

Uscito il decreto, smentito il peggio

Eh, caro Matteo. Dunque il decreto ce l'hai appioppato alla vigilia della Liberazione.

Cinquantuno pagine su smartphone sono una tortura alla quale non sento di volermi sottoporre.

Dal testo risulta, comunque, che i famigerati 80 euro siano 80 euro per tutti e, dunque, certe tabelle girate nei giorni passati fossero fuffa che in vari casi non è stata trattata con la dovuta cautela. Un punticino a tuo favore. Quelli contro, però, restan mica pochi. A cominciare dal fatto che questa è una fantastica misura perequativa, sì, ma per i primi anni '90.

martedì 22 aprile 2014

Scusate, mi son perso il decreto

Star tutta la notte svegli e andare a dormire alle 7.30 di mattina (per lavoro, mica per altro) è già un po' vivere in un altro mondo, ancor di più se ci si trova in un altro Paese rispetto al proprio.

Però l'elemento che mi fa sentire proprio alieno, quest'oggi, è un altro. Non vedevo l'ora che codesta giornata arrivasse per spulciare la Gazzetta Ufficiale e vedere finalmente messo nero su bianco quello che è già stato ribattezzato il "Decreto Irpef", pur contenendo molte altre cose, e sul quale mi sembra non si siano fatti grossi passi avanti nella discussione rispetto a quando è stato annunciato.

E invece ti vai a vedere il numero di oggi e...sorpresona: il decreto non c'è. E così la mia volontà di non commentare oltre l'argomento prima di averlo letto viene frustrata.

Ci sarebbe da immaginare una veemente reazione dell'informazione, che immagino tutta abbia la mia stessa curiosità. O a tutti gli altri è tutto chiaro, nonostante girino quantomeno due versioni del tutto contrastanti sull'applicazione del bonus in busta paga?

Niente anche qua, comunque. Mi aspettavo che, non dico la stampa più favorevole al premier, ma almeno il Giornale fosse pronto a sparare un colpo. E invece no:



Boh. Starà sfuggendo qualcosa a me. D'altronde in questi giorni dormo poco e solo di giorno. Sembra di stare in un altro mondo...magari al prossimo risveglio tutte le mie perplessità spariranno.


sabato 19 aprile 2014

Ottanta voglia di euro o della sineddoche elettorale

Tante care cose a chi avrà gli 80 euro in più in busta paga a partire da maggio. Che sono tutti coloro che hanno un reddito lordo annuo tra 8 e 26 mila euro, no? Questo si capisce dal comunicato stampa di fine conferenza stampa di Renzi:


No, perché...il testo del decreto legge adottato ieri in consiglio dei ministri non è ancora a disposizione. Le ultime limature, immaginiamo, stanno ancora impegnando lo staff di Palazzo Chigi. Strutturato così, il provvedimento non è figlio di una logica di politica tributaria di alcun tipo, ma pazienza: a tanti frutterà un gruzzoletto nelle tasche e va bene così.

Solo che c'è pure un'altra versione che si trova bazzicando in rete:

Fonte Repubblica.it


In realtà, se non si va errando, frutto di indiscrezioni circolate prima della fine del consiglio dei ministri. Ecco. Una tabella del genere, se a qualcuno dovesse essere sfuggito, sarebbe fortemente regressiva. Cioè sostanzialmente incostituzionale. Ma questa tabella sarebbe contraria all'annuncio che gli incapienti restano tagliati fuori.

Ci sarebbe, appunto, anche la questione (lasciando da parte chi un reddito non ce l'ha del tutto) degli incapienti e di tutti coloro che, a vario titolo, non sono dipendenti (sulla ratio degli 80 euro in busta, quando ancora erano solo una chiacchiera di corridoio, mi pare fossero state piuttosto chiare le parole di Giacomo Vaciago). Ma Renzi ha promesso che l'#oraics (!) arriverà presto anche per loro. Un po' meno presto. Forse attenti studi dicono che loro il 25 maggio se ne staranno comunque a casa a ingrassare le file dell'astensionismo.

Intanto, ce lo fai leggere 'sto decreto?


giovedì 17 aprile 2014

Chi ha incastrato chi?

Giuro, vorrei cambiare argomento, ma questo blog è nato per sottolineare alcuni vizi dell'informazione in Italia. Tra questi c'è quello di dimenticare troppo in fretta un argomento, quando si ritiene che intorno a esso si è già fatta "ammuina" sufficiente.

E allora come non sottolineare il valente contributo al dibattito della "cittadina senatrice" Vilma Moronese, che sul suo sito titola:


Si riferisce a questo documento che, bontà sua, lei stessa riporta per intero.

Ne trae anche uno stralcio dal capitolo interamente dedicato al 416-ter. E ci tiene a evidenziarlo per bene:


Nel quale si legge chiaramente che la commissione propone un innalzamento delle pene per il 416-bis (associazione mafiosa) ma, visto l'allargamento della fattispecie di applicabilità, una differenziazione delle pene per il 416-ter. Visto che nessuno si è preso la briga al momento (pare si proponga di farlo Casson) di presentare un disegno di legge per l'inasprimento del 416-bis, per rispettare le deduzioni della commissione non si poteva che abbassare le pene del 416-ter. Esattamente l'opposto di quello che la cittadina senatrice si propone di dimostrare.

Delle due l'una. O ha bisogno di una mano da qualche collega per decifrare i documenti, nonostante in questo caso la chiarezza espositiva mi paia fuori discussione, o ha scarsa considerazione dei suoi elettori. 

Ma lo sappiamo cos'è il 416-ter?

Si direbbe quasi che mi sta a cuore come se l'avessi scritto io, questo benedetto 416-ter nuova versione. Non è così. È che a me interessano i fatti. Soprattutto quando tracimano verso il grande pubblico in maniera distorta. E uno dei fatti di questi giorni è questo.

Tale Daniel Zartacla, appassionato al contempo di superauto che fanno molto ka$ta e M5s, pubblica su facebook quest'immagine:


Una fra tante. Forse nemmeno la più cattiva. Non ho a cuore nessuna delle tre facce esposte al pubblico ludibrio. Né mi preme fare l'avvocato difensore di alcuno, tra l'altro i primi due ne hanno nelle loro claque tanti più bravi di me. Tanto per essere ridondante, mi interessa la verità.

Il 416-ter fu introdotto nel 1992 in questa versione:

Art. 416-ter.
Scambio elettorale politico-mafioso.
La pena stabilita dal primo comma dell'articolo 416-bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416-bis in cambio della erogazione di denaro.

Da ieri, come è ben noto e si è già detto su queste pagine, è cambiato.

Se da tempo ci si voleva mettere le mani è perché non è mai servito a un tubo. L'utilizzo del medesimo quale capo di imputazione è una fattispecie quasi accidentale, come dimostra la storia processuale di David Costa.

Anche perché, diciamocelo, quale politico (eccezion fatta, magari, per uno di quelli ritratti sopra) può permettersi di comprare in denaro voti mafiosi? 

Torniamo al travagliato iter della nuova formulazione e riassumiamo:

- 15 marzo 2013 presentata la proposta di legge che modifica l'articolo 416-ter del codice penale
- 11 luglio 2013 il testo viene licenziato dalla commissione giustizia con modifica delle pene (da 7-12 anni a 4-10 anni)
- 16 luglio 2013 il testo viene approvato in aula all'unanimità
- 28 gennaio 2014 il testo viene approvato con modifiche (tra cui le pene nuovamente rialzate, con identità di vedute Pd-M5s), senza i voti di Forza Italia
- 24 marzo 2014 seconda approvazione alla Camera, le pene tornano ad abbassarsi
- 16 aprile 2014 varo definitivo al Senato, con la fiera e urlata opposizione del M5s

In sostanza, ora sono state introdotte fattispecie di reato non punite in precedenza. E per chi viene ritenuto effettivamente mafioso le pene del ter si cumulano a quelle del bis.

Ora, c'è chi insinua maliziosamente che la doppia giravolta del Pd sia stato un chinare il capo al volere di Berlusconi. E chi sottolinea che condannare alla medesima pena chi appartiene a un'associazione mafiosa (416-bis) e chi compravende voti (416-ter) metteva la norma a rischio costituzionalità. Credo, ed essendo un parere personale mi preme distinguerlo cambiando colore, che nessuna delle due affermazioni sia di per sé peregrina. Ma la seconda assorbe la prima e la rende inutile. Poi a me, personalmente, potrebbe piacere veder buttata via la chiave per chi commette l'uno e l'altro reato. Ma degli architravi del diritto nel quale viviamo saremo dovremo pure tenere conto, o no?

Poi c'è anche qualche mio amico stimabilissimo e preparato che ritiene la nuova versione del 416-ter "norma bandiera", sostanzialmente inutile. Può darsi. Magari tra altri 22 anni si rifa il punto.

Movimento tante balle

Grillo ha ragione. Noi giornalisti dovremmo farci un po' schifo. Dovremmo farlo per tante ragioni. Per esempio, per tutte le volte che inseguiamo un'inutile dichiarazione di un esponente politico, parlamentare o meno, senza poi verificare che essa abbia alcuna attinenza con la realtà. Basta mandare in onda l'immagine in tv perché così è chiaro che l'ha detto lui, virgolettare la dichiarazione per scaricarci la coscienza.

Grillo è un maestro nello sfruttare questo meccanismo. Non solo lo fa nelle sue fughe dai microfoni, ma ha insegnato a fare altrettanto ai più mediatici tra i suoi. Così è stato cancellato l'iniziale rifiuto delle telecamere. Qualche volta può arrivare, al più, qualche provocazione, pressoché mai domande circostanziate, soprattutto condite dall'effettiva conoscenza dei fatti.

Prendiamo il 416-ter, approvato il 16 aprile al Senato con questo testo definitivo:

Questo, invece, il testo licenziato in prima lettura alla Camera dei deputati, in data 16 luglio 2013:




Giochiamo a "scopri le differenze"? Ah, già. Quella sostanziale non è nel testo, è tutta qui:


Il testo, in quell'occasione, fu votato all'unanimità. Con i voti del Movimento cinque stelle. Nonostante, rispetto alla proposta originale, la commissione giustizia avesse appunto operato quel tanto vituperato taglio delle pene da 7-12 anni a 4-10 anni.

Si può sostenere che il testo fosse stato migliorato in Senato, ma fare la caciara della scorsa settimana e di oggi è o un esercizio di stupidità (perché si dà contro e con violenza a qualcosa che è stato votato uguale uguale) o di malafede. Pura propaganda, che il M5S ha dimostrato di aver imparato a fare benissimo.

Un'informazione vigile e un'opinione pubblica attenta l'avrebbero ridotta a un silente imbarazzo in un amen. Ma siamo in Italia. E tutto il casino fa brodo. Per chi lo fa e per chi lo narra.

Chiedo venia per aver disatteso il titolo proprio in questo primo post, facendo precedere la notizia (che poi sarebbe una non notizia, in un Paese che tiene memoria di quel che succede il giorno prima) da un cappelluccio esplicativo. Ma verrà utile perché ci sono ottimi motivi per tornare in fretta sull'argomento. Per ora smetto di rubare tempo ad altri impegni.