sabato 3 maggio 2014

Dei rocker bolliti che si fanno profeti

No, qui le notizie non c'entrano niente. Al massimo la non notizia è che il concertone del Primo Maggio è la triste parodia di se stesso. Riproporlo sembra accanimento terapeutico. Questa è pura opinione personale e allora cambiamo colore. Non c'è necessariamente cattiva musica, anche se pure nelle selezioni qualcosa da dire ci sarebbe.Tipo che c'era Rocco Hunt. Oh, dico. Rocco Hunt! Ma cacchiarola, una volta per fare musica considerata di impegno sociale non è che bastasse prendere un argomento di attualità a caso e intesserci su quattro rime banali. Non voglio manco risalire agli anni '70, ma sono andato per curiosità a vedermi il cast del primo concertone, datato 1990.

Sì, vabbè...c'erano i Pooh, ma rispetto a Rocco Hunt siamo a seta vs. acrilico (e pure di scarsa qualità). C'era gente di cui si sono perse le tracce come i Rats (purtroppo) e i Panoramics (ma chi caspio erano). E poi c'erano gli Avion Travel, Pino Daniele, Miriam Makeba!

 E i Litfiba. Eh. C'erano pure i Litfiba. Che in quell'anno avevano sfornato El diablo, quindi erano già sostanzialmente in parabola discendente. Ma era ancora oro colato rispetto a quello che ci hanno propinato da Infinito in poi.

Comunque non dico ventiquattro, ma vent'anni fa sarei stato sotto quel palco a San Giovanni. Lo frequentavo, allora, il concertone. Credevo che fosse giusto esserci, sinceramente. Vent'anni fa forse avrei dato anche un po' di credito alle parole di Piero Pelù. Forse perché, come diceva uno che la sa un po' più lunga di me e di lui "a vent'anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell'età". Ma sarei stato davvero a urlare infoiato anche se le parole fossero state così sceme?



Così sceme che (e c'era da metterci la mano sul fuoco) ha subito trovato la solidarietà di Andrea Scanzi. Uno che se c'è una cosa idiota da difendere, stai sicuro che è subito in prima linea. Poi ci ha piazzato lì anche una difesa di Vauro, così, giusto per far vedere quanto è indipendente. Intendiamoci, meno di due anni fa io non sapevo manco chi fosse. Mi capita di vedere il suo spettacolo su Gaber e dico "wow! Che bello, che bravo". Poi mi capita di cominciare a leggerlo qualche volta e di vederlo sempre più spesso in tv. E puntualmente mi è scesa la uallera, come dicono a Bressanone. Poi ho capito anche perché era così diverso da quello che vidi a Villa Arconati: era l'unica volta che non parlava di se stesso, come avviene di solito di qualsiasi cosa parli o scriva.

Ma torniamo dalla star dei polemisti di tempi poveri di menti alla ex rockstar. Un altro scritto, sempre sul Fatto Quotidiano, titola all'opposto: "ma perché non canta e basta?". Trovo che anche questo sia fuorviante. Almeno avrebbe dovuto essere "ma perché non si ferma al repertorio di vent'anni fa?" (anche di più. Se mi spara tutto Desaparecido io lo ascolto molto volentieri). Così ci risparmia tutta quella paccottiglia che ha messo in sieme da solista e dopo la reunion che fu supplicata da Elio un po' di anni fa. E mai auspicio fu più nefasto. Oddio...non che si potesse preferire "elettro-macumba/scatena il voodoo digitale" (brrrrrrrrrr).

Sinceramente, io ne ho le saccocce piene di predicatori da palco con le tasche piene. Ora che fa? Fonda un partito anche lui? Il discorsetto, preso nella sua interezza, mette dentro un po' di tutto. Sembra fatto con uno di quei generatori automatici che girano su facebook. La parte sugli 80 euro bollati come "carità" e Renzi "boy scout nipote di Gelli" sono da vene tremanti per la pochezza intellettuale. Tradotto, sono proprio stupide. In questa giornata Piero Pelù ha ottenuto quello che voleva, ovvero far parlare tanto di una carcassa senza più un briciolo di sincera anima rock, che fa il giudice nei talent show di prima serata, immolando la sua figura resa irreversibilmente patetica al Dio che aveva così efficacemente ritratto in questa canzone.

Le critiche "non entrano nel merito di quel che ha detto" bofonchiano in tanti. Dovrebbero ringraziare. Evitare di entrare nell'inesistente merito è un atto di generosità verso l'artista che fu. Solo l'insipienza di alcune reazioni scomposte nel Pd riescono a rivaleggiare alla pari con tanta pochezza. Come Alessandra Moretti che invita "comici e cantanti a fare il loro mestiere". Eh, no, belloccia mia. Comici e cantanti dicano pure quello che gli pare, se hanno qualcosa di intelligente da dire. Ci sono mille e un motivo per criticare Renzi e i suoi adepti di prima e ultima data. Coi fatti, non con le frasette a effetto. Ma se il cantante ha il solo scopo di attirare l'urlo facile, allora canti. O, in questo caso, anche no. Ma non per censura, ché altrimenti finisce che avrà ragione Alessandro Gilioli e questo fra trent'anni vince le elezioni.

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